La struttura avrebbe dovuto essere inaugurata prima della stagione estiva.
Era stata realizzata dall’Area Marina Protetta “Isole Pelagie” gestita dal Comune di Lampedusa con un finanziamento del Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del Progetto denominato “Fruizione ecocompatibile della spiaggia dei Conigli” presentato in partenariato con
La struttura data alle fiamme era molto particolare, progettata dallo studio “A&V Architetti Abate e Vigevano” di Roma. L’impiego di materiali naturali e la lavorazione artigianale, la scelta del fotovoltaico, la ricerca di forme essenziali e di soluzioni compatibili con la particolarità dei luoghi, contribuivano a qualificare la struttura come un intervento esemplare e innovativo.
I lavori, dell’importo di 112.000 euro, erano stati affidati dal Comune di Lampedusa all’EDILMECCANICA di Agrigento, e comprendevano anche la realizzazione di tre punti d’ombra in legno, già collocati lungo il percorso alla spiaggia, e la collocazione di pannelli fotovoltaici sulla tettoia del chiosco di legno, per fortuna non ancora stati installati dall’impresa.
“Questo atto criminoso – dichiara Giusi Nicolini, Legambiente, direttore della Riserva Naturale – ha ridotto in cenere il punto di accoglienza, ma non potrà certamente fermare un processo di difesa e valorizzazione della spiaggia dei Conigli, che ha dato grandi e straordinari risultati non solo per la visibile rinaturalizzazione in atto, ma anche in termini di consenso sociale, risultati riconosciuti di recente anche con encomio da parte della Commissione Europea”.