Palermo, Messina e adesso è emergenza rifiuti anche a Catania. Rifiuti nei due mercati storici della città di Catania: quello della “fiera” e della pescheria, cumuli di immondizia fanno bella mostra di sè fra le bancarelle e anche davanti al portone d’ingresso del Municipio, chiuso per sicurezza. Sono questi gli effetti più eclatanti dello sciopero dei 450 addetti alla raccolta dei rifiuti della cooperativa Dusty che non hanno ricevuto ancora le spettanze di agosto. Insieme a loro in piazza Duomo a protestare sono scesi anche un centinaio di netturbini della Solco. Anche per loro non arrivano gli stipendi a causa della crisi economica del Comune che ha un buco di circa 350 milioni di euro. Ad aggravare ancora di più l’emergenza rifiuti c’è anche lo sciopero della cooperativa Puntese diesel service, che gestisce i mezzi di raccolta dei rifiuti. I lavoratori della cooperativa per protesta hanno lasciato i cancelli del deposito comunale di Pantano D’Arci. Anche per loro il comune non ha soldi. Una vera e propria reazione a catena che non sembra avere fine. Sono gli effetti previsti e, forse, creati ad hoc dalla gestione dei rifiuti in Sicilia. Una cattiva gestione "costruita" in stile shock economy per portare il sistema nuovamente in emergenza.