domenica 6 gennaio 2008

FOTOFINISH - Il primo dei libri VERDE NOIR sull'Ecomafia

Tre autori siciliani per altrettante storie – tragiche, ironiche, commoventi – sul mondo dei cavalli e delle corse clandestine. Racconti di legami spezzati dal cinismo di chi sugli animali specula, di chi li maltratta, di chi li “usa” senza pietà. In una Sicilia realistica, Cacciatore, Palazzotto e Gebbia delineano un quadro malinconico e brutale di ciò che ruota intorno alle corse clandestine: le scommesse, le torture, l’illegalità, i diritti calpestati, la morte. Il regalo, non richiesto, di un cavallo per la festa dei diciott’anni che nasconde un mistero; il furto di un purosangue ai danni di un disabile; il dilemma di un uomo che amava i cavalli e che ha perduto la passione. Su queste tracce gli autori scattano il loro raggelante “fotofinish” su un fenomeno che sfugge agli occhi dei più.

“Ho scritto questo racconto dal peggiore punto di vista immaginabile, ovvero quello dell’aguzzino esperto, ma non senza un pizzico di pietà. Perché sono convinto che chiunque maltratti un animale sia stato a sua volta vittima di un gioco crudele. Un giorno ha tirato a sorte una parte di se stesso, e l’ha persa per sempre.” Giacomo Cacciatore

“Sono temi che mi toccano particolarmente da giornalista, da scrittrice, da siciliana. Non a caso di ecomafia parlo nel mio ultimo romanzo e di cavalli-schiavi ho trattato nel libro Per un crine di cavallo. Ho visto cavalli accompagnare ragazzi diversamente abili con una sollecitudine che solo pochi esseri umani possiedono. E ho visto a quali orrori possa arrivare la bassezza umana nei confronti di un cavallo. I cavalli usati per le corse clandestine, tutti destinati a una vita e una morte atroci, portano nelle tasche della mafia milioni di euro l’anno, nel silenzio e nell’indifferenza generali. Noi abbiamo una voce e possiamo cantare in coro. Abbiamo scelto un mestiere che non contempla l’indifferenza.” Valentina Gebbia

“La lotta alle ecomafie è una guerra silenziosa, in Sicilia come nel resto d’Italia. Volontari e professionisti dell’anticrimine sfidano un nemico che agli occhi dell’opinione pubblica è quasi invisibile. La lotta alle ecomafie del resto non è mai andata di moda, non ha ispirato carriere né è mai stata strumento elettorale. Ecco perché sostengo con forza questo progetto: perché è pura lotta al crimine nel nome del più puro degli ideali, quello di giustizia vera.” Gery Palazzotto