di Tiziano Granata
Conto energia è l'iniziativa rilanciata dai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico per favorire la produzione di elettricità tramite impianti fotovoltaici ha permesso di aumentare vertiginosamente le installazioni dei pannelli fotovoltaici. Ciò grazie ad un incentivo erogato in base all'energia prodotta. In pratica, i vostri pannelli solari vengono allacciati alla rete elettrica: l'energia che producete in più rispetto al vostro fabbisogno viene accumulata o trasferita in rete. Il Gestore dei servizi elettrici (Gse) fa il conteggio di quanta elettricità avete prodotto e ve la paga a una tariffa pari a circa tre volte quella che normalmente vi addebitano in bolletta.
Si instaura quindi uno scambio: se consumate più elettricità di quanta ne produce il vostro impianto fotovoltaico, pagherete la differenza al fornitore. Se invece ne producete di più, quella che non vi serve entra in rete e può prendere due strade: con lo "scambio sul posto" i kWh in eccesso vi rimangono in credito fino a tre anni; con la modalità "vendita", invece, il gestore ve li paga. Un vero e proprio investimento che oltre a fare bene all’ambiente garantisce per i primi anni il recupero delle spese sostenute (a ciò si aggiunge il 55% di sgravo sull’Irpef) e successivamente una rendita e un risparmio sulla bolletta: il guadagno annuo per l’energia prodotta dal cittadino è di circa 1.150 euro (calcolato su impianto da 2,6 KWh).
Le fonti rinnovabili diventano quindi un business ma se ne accorgono anche i malviventi. Ne sono stati ritrovati 200 a Genova, pronti per andare in Marocco. I pannelli, si trovavano a bordo di un furgone guidato da due marocchini provenienti da Catania e stavano per imbarcarsi nel porto ligure. Il sequestro di Genova ha acceso i riflettori su un traffico di carattere internazionale soprattutto verso il Nord Africa, dove i pannelli fotovoltaici perdono ogni possibilità di essere recuperati. Un traffico che non esclude un coinvolgimento della criminalità organizzata.
Le forze dell’Ordine hanno accertato che nel 2007 i furti di pannelli solari sono stati oltre 200 per un numero di decine di migliaia di pezzi trafugati. Un caso simbolo è quello della centrale fotovoltaica dell’Enel in provincia di Salerno. Nel giro di pochi mesi e a più puntate sono stati rubati 7.000 pannelli solari dei 70.000 installati.
L’affare sta nel poter rifare gli stessi impianti a costo zero ma con guadagni elevati: per fare un piccolo impianto (in genere un’abitazione necessita di 2, 5 – 3 KWh) i costi si aggirano dai 14.000 ai 15.000 euro. L’unica soluzione, al momento, per prevenire il furto di pannelli solari è quella di installare sistemi di video sorveglianza, ma ciò non può e non deve disincentivarne l’installazione soprattutto sulle strutture pubbliche. Per un Comune risparmiare sulla bolletta della corrente elettrica e produrre energia (la Sicilia è la regione più indicata per il solare) significa alleggerire la pressione fiscale sui cittadini.
Invece dai dati forniti dall’Ente Gestore Elettrico la Sicilia è in coda tra le regioni italiane che hanno installato più impianti fotovoltaici: in cima alla classifica c’è la Lombardia, che sicuramente non è rinomata come regione particolarmente “solare”.