Palermo Impietosa analisi del direttore del dipartimento regionale Programmazione Robert Leonardi
Michele Cimino (Gazzetta del Sud)
PALERMO
La Regione dovrà restituire all'Unione europea almeno un miliardo dei nove ricevuti in quota Agenda 2000 per contribuire allo sviluppo economico della Sicilia. Non è stata capace di spenderli. Mentre gli altri otto miliardi, quelli spesi, è come se non fossero stati utilizzati.
Infatti, «non hanno avuto nessun esito, nessun impatto sulla struttura socio-economica della Sicilia». Ad affermarlo è il nuovo direttore del dipartimento regionale Programmazione, Robert Leonardi, intervenuto ieri ad uno degli appuntamenti delle Giornate dell'economia del Mezzogiorno sul tema "I fondi strutturali e i Mezzogiorni d'Europa".
Infatti, «non hanno avuto nessun esito, nessun impatto sulla struttura socio-economica della Sicilia». Ad affermarlo è il nuovo direttore del dipartimento regionale Programmazione, Robert Leonardi, intervenuto ieri ad uno degli appuntamenti delle Giornate dell'economia del Mezzogiorno sul tema "I fondi strutturali e i Mezzogiorni d'Europa".
Per il prof. Leonardi, docente presso la London School of Economics, che ad inizio dello scorso ottobre il presidente della Regione Raffaele ha catapultato al vertice del dipartimento della Programmazione regionale, in sostituzione dell'ex funzionaria del ministero del Tesoro Gabriella Palocci, non è comunque tutto perduto. Infatti, un mese fa, i fondi spesi da rendicontare ammontavano a due miliardi, 524 milioni e 128 mila euro e una parte è già stata recuperata.
«Su Agenda 2000 – ha spiegato - non abbiamo ancora detto l'ultima parola. Secondo me riusciremo a diminuire entro la fine dell'anno la parte non spesa da restituire a Bruxelles». Molto diversa, rispetto a quella del governo Cuffaro, sarà la strategia di spesa dei fondi 2007-2013 che, per la Sicilia, ammontano a poco più di otto miliardi.
«Bisogna evitare ha detto Leonardi – di polverizzare le somme in piccoli interventi per dare priorità ai macroprogetti che serviranno per le infrastrutture, per far ripartire le attività produttive nel campo industriale, turistico e commerciale e per la formazione. È mia intenzione monitorare mese per mese quello che i Fondi possono fare per creare posti di lavoro e investimenti pubblici e privati».
Ed ha avvertito che «se la situazione non muta, entro il 2010 la Grecia, stando ai suoi attuali tassi di crescita, tra i più alti d'Europa, supererà l'Italia nella produzione di ricchezza. Ed altrettanto, entro il 2020, considerando gli attuali parametri, farà la Romania».
Per il segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava «è grave quanto dichiarato dal prof. Leonardi in merito alla irrilevanza, finora, della spesa dei fondi Ue, ai fini dello sviluppo della Sicilia» e, con riferimento all'impiego dei nuovi fondi, ha invitato Lombardo «a rimettere in moto un meccanismo non rituale, ma autentico, di concertazione», perché «assieme alle forze sociali siano definiti obiettivi, priorità e percorsi" per la crescita economica e sociale della regione».
«Il giudizio di Leonardi sui fondi di Agenda 2000 – ha aggiunto il capogruppo del Partito democratico Antonello Cracolici - è lucido e condivisibile: i fondi comunitari, come sosteniamo da tempo, fino ad ora, sono stati spesi male e non hanno prodotto sviluppo. Ma fino a quando saranno usati per coprire la spesa della Regione continueremo a gettare al vento irripetibili occasioni per il rilancio del nostro tessuto economico e sociale».