sabato 18 settembre 2010

L’INDAGINE SULL’EOLICO NEI NEBRODI


Legambiente chiede un’attenta verifica delle autorizzazioni relative ad impianti eolici sui Nebrodi

Legambiente Nebrodi interviene in merito all’inchiesta sull’eolico che ha fatto emergere  collegamenti con soggetti della criminalità organizzata dei Nebrodi.
I sequestri operati negli ultimi giorni e le numerose inchieste avviate evidenziano come la criminalità organizzata è riuscita ad infiltrarsi nell’affaire eolico nel settore delle energia pulita trasformando una potenziale occasione di sviluppo sostenibile in operazioni speculative e di riciclaggio di denaro sporco.
Quanto finora emerso dalle indagini desta particolare preoccupazione in quanto evidenzia un salto di qualità nella strategia delle consorterie mafiose, le quali, per la prima volta, appaiono in grado di inserirsi in un settore ad alto tasso di tecnologia e di innovazione, mantenendo al contempo il controllo sulle attività più tradizionali del  movimento terra e della gestione del ciclo del cemento connesse alla realizzazione degli impianti.
In forza della capacità di controllo del territorio (disponibilità di terreni, rapporti con le amministrazioni, ecc.) e della illimitata disponibilità economica le organizzazioni criminali riescono a svolgono un ruolo di cerniera tra autorità amministrative interessate al rilascio delle autorizzazioni e gli utilizzatori finali che acquistano l’impianto chiavi in mano.  Il risultato è che molti impianti eolici sono oggi realizzati al di fuori di ogni logica pianificatoria, in zone di particolare pregio ambientale  danneggiando l’ambiente naturale e il paesaggio. Esemplari in questo senso sono le pale eoliche e gli impianti connessi in corso di realizzazione a pochi metri dal perimetro del Parco Nebrodi nei comuni di Mistretta, Ucria, Raccuja,Floresta, Montalbano.
Accade perciò che tecnologie potenzialmente utili per l’ambiente e l’occupazione vengano piegate alle logiche speculative e al malaffare, dando luogo alla realizzazione di opere che costituiscono veri e propri detrattori della qualità ambientale.
Di fonte a tutto questo appare necessario fare luce sugli interessi e sulle dinamiche sottese alla realizzazione degli impianti eolici sui Nebrodi. Per questo auspichiamo un serio monitoraggio sulle autorizzazioni rilasciate e su quelle in fase di rilascio al fine di prevenire la realizzazione di impianti dannosi per l’ambiente e l’affermazione di interessi che si annidano in quella zona grigia nella quale politica, imprenditoria e criminalità si confondono.