giovedì 9 settembre 2010

Scoperto traffico internazionale di rifiuti

Secondo gli investigatori di Palermo, la Lunardi srl in una rete finalizzata al riciclaggio di denaro.
Violate le misure straordinarie istituite nel 2008 per fronteggiare l'emergenza in Campania e Sicilia

C’è anche un’azienda fiorentina fra gli indagati nell’inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti scoperto a Palermo dal nucleo investigativo della Capitaneria di porto. E’ la Lunardi Srl di Firenze, specializzata nello smaltimento di rottami metallici e altri materiali come toner e cartucce per stampanti. Insieme ad altre 13 società, la company fiorentina sarebbe al vertice di una rete di affari finalizzata al riciclaggio di denaro. Un intreccio di interessi illegittimi finito nel mirino della Procura del capoluogo siciliano fin dal marzo scorso, quando nel porto della città vennero sequestrati due semirimorchi carichi di carcasse di macchine.

Fra le ditte, tre sono siciliane. Tutti i titolari sono stati denunciati per violazione delle misure straordinarie necessarie a fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania e Sicilia contenute nel decreto legge del 6 novembre 2008. Ma soprattutto gli investigatori non smentiscono un  probabile coinvolgimento di Cosa Nostra: «Non possiamo escludere che ci sia la criminalità mafiosa dietro il traffico di rifiuti che abbiamo scoperto», dice il procuratore aggiunto Antonino Gatto. Nell’ultima fase delle operazioni i militari della Marina hanno sequestrato tre impianti per la demolizione di proprietà della ditta Mps di Palermo, della Autodeolizioni Castelvetrano nel trapanese, e della Demolfer 4 di Marsala.

Quella scoperta dagli investigatori sarebbe un'organizzazione radicata sul territorio che poteva contare sull'appoggio di società di demolizioni, autotrasportatori, spedizionieri, armatori, faccendieri e centri di smaltimento rifiuti a Catania, Arese, in provincia di Milano, e Roma. Indagini sono ancora in corso per capire dove realmente finissero i rifiuti e se ci sia dietro la regia dei boss mafiosi. Nei mesi scorsi sono stati sequestrati un container nel porto di Trapani, pieno di macchine demolite, con destinazione Porto Said in Egitto, e una nave, la Cristin, partita da Augusta e bloccata nel porto di Venezia con 15 mila tonnellate di rifiuti ferrosi a bordo.

Ecco l'elenco delle società finite sotto inchiesta: Autodemolizioni Castelvetrano, 3 Esse Sanfilippo Isola delle Femmine, Demolfer 4 Marsala, Smacom Santa Srl Santa Ninfa, Lunardi Srl Firenze, Mps Palermo, Cassiba Trasporti Vittoria (Ragusa), Roccella Trasporti Palermo, Dm Trasporti Catania, Autotrasporti Veloce Bagheria, Italferro Santa Palomba Roma, Rottami Metalli Arese (Milano), Siciliana Metalli Servizi Industriali, Catania.

"L'organizzazione potrebbe anche essersi mossa - ha aggiunto il procuratore Gatto - con il benestare di Cosa nostra. Abbiamo qualche segnale in tal senso che va verificato. Se ci sia Matteo Messina Denaro dietro lo smaltimento illecito dei rifiuti a Castelvetrano? Al momento diciamo che non ci sono elementi per affermarlo, ma continuano ad indagare". Il riferimento sarebbe alle "fonti confidenziali", così vengono definite dagli investigatori, che avrebbe contribuito all'indagine e secondo cui i boss potrebbero avere utilizzato il business dei rifiuti speciali per riciclare denaro sporco.

FONTE: REPUBBLICA.IT