lunedì 4 giugno 2012

Palermo: cemento depotenziato per il porto. 7 arresti



da corrieredelmezzoggiorno.it

PALERMO - Il porto di Balestrate, nel Palermitano, sarebbe stato costruito con cemento depotenziato e nei lavori sarebbe coinvolta una ditta già raggiunta in precedenza da un provvedimento di sequestro. Una truffa da tre milioni di euro. È quanto accertato dall'inchiesta della Procura di Palermo che ha portato a sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, eseguite stamane dai carabinieri tra Palermo, Enna e Roma. I provvedimenti emessi dal Gip di Palermo, su richiesta della Dda, ipotizzano a vario titolo i reati di concorso nella commissione dei reati di frode in pubbliche forniture, truffa, falso materiale ed ideologico. Nell'inchiesta, che ha accertato l'impiego di calcestruzzo depotenziato e il coinvolgimento di personale tecnico impiegato nella realizzazione del porto, la procura di Palermo aveva incaricato due consulenti di svolgere indagini tecniche per verificare la corretta esecuzione dei lavori, cui l'imprenditore Benedetto Valenza, tra gli arrestati, aveva partecipato con la ditta «Camilli Flora», a lui riconducibile e già oggetto di sequestro in una precedente operazione dei carabinieri. L'indagine, infatti, avviata tre anni fa, è la prosecuzione dell'operazione «Benny», sfociata nel sequestro di cinque impianti di calcestruzzo e di una società di trasporto, e nell'arresto di 4 imprenditori del settore della produzione e trasporto di calcestruzzo risultati prestanome di Valenza, imprenditore di Borgetto nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo, figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa locale. Valenza, nel 2009, aveva subito una condanna a 4 anni.


CEMENTO COME ORO: MA SOLO PER I CONTROLLI - L'impresa di Valenza, la «Camilli Flora», forniva alla ditta che aveva vinto l'appalto (la ditta appaltatrice è stata l'Ira costruzioni, poi è subentrato il Consorzio stabile infrastrutture, ma i lavori sono stati poi eseguiti dalla Mediterraneo Scarl) del calcestruzzo scadente. Per i controlli,però, il calcestruzzo usato nella costruzione del porto di Balestrate era quello buono, era «oro», come si dice in una delle conversazioni intercettate. Il resto era depotenziato, di cattiva qualità.
«IL PORTO NON È A RISCHIO» - «Non siamo preoccupati per la condizione statica del porto, che non è stato sequestrato e comunque non è ancora attivo - ha detto il procuratore capo Messineo - Ma l'opera non avrà la durata che avrebbe dovuto avere, una forte mareggiata di sicuro porterebbe danni importanti». In una delle conversazioni intercettate tra Valenza e Filippo Grancagnolo, il capocantiere, si discute di una fornitura di 40 metri cubi di calcestruzzo. «Domani arrivano 40 metri cubi alle 13» dice Velnza «Domani abbiamo la commissione collaudo - risponde Grancagnolo - Il calcestruzzo deve essere oro». «Domani glielo porto oro - ribatte Valenza - poi recuperiamo la prossima volta».
AI DOMICILIARI TECNICO DEL GENIO CIVILE - Tra gli arrestati c'è anche un ingegnere dell’ufficio del Genio Civile Opere Marittime di Palermo, Leonardo Tallo, che in fase di esecuzione dei lavori ha assunto l’incarico di direttore degli stessi. Il tecnico è ritenuto responsabile di aver attestato falsamente, nei certificati di stato di avanzamento dei lavori, che i conglomerati utilizzati erano di volume inferiore a quello effettivamente fornito dalla ditta e di avere omesso di esercitare la sua funzione di controllo per conto della committenza pubblica al fine di garantire l’esecuzione dei lavori a regola d’arte.