lunedì 20 ottobre 2008

Campi da golf entro 150 metri dalla battigia: l'Ars pronta a dire sì




Gestire un campo da golf significa avere a disposizione molta acqua per irrigare e mantenere vigorosi i prati verdi. E in Sicilia qual'è il miglior posto per costruire un campo da golf. In provincia di Agrigento dove la popolazione riesce a vedere l'acqua dai rubinetti una volta a settimana. Ma per la Regione Sicilia e i suoi onorevoli questo non è una priorità e sono pronti a sgombrare il campo all'affare dei campi da Golf. Per il Golf resort di Rocco Forte a Sciacca, infatti, tutto è pronto per ripartire. Secondo le previsioni, l'Ars domani varerà la legge sul golf. In aula arriva il disegno di legge che regola il settore. Determinerà le condizioni per realizzare campi da golf anche entro i 150 metri dalla battigia, che stacca cioè tali opere di carattere sportivo dalle norme in materia edile.

Si potranno così fare le famose diciotto buche nel campo da golf del Resort di Rocco Forte a Sciacca progettate a pochi metri dal mare.
Molti i consensi in entrambi gli schieramenti, anche se si levano voci di dissenso. Il senatore del Pd Riccardo Villari, che era deputatoall'Ars quando la legge venne per la prima volta bocciata dichiara: «L'Ars- sta per dare il via libera alla costruzione di campi da golf anche in riva al mare. Dopo il disastro dell'economia virtuale di questi giorni, davvero si vuole puntare al turismo virtuale di nicchia? Dopo lo scandalo di "parentopoli" dopo gli aumenti degli stipendi per i consiglieri, ecco che l'Ars decide di derogare al divieto di edificare entro i 150 metri dalla battigia per i campi da golf. Si deroga per uno sport di élite, per pochi, si deroga in barba alla carenza cronica di acqua nella regione. Ma come, manca l'acqua per i cittadini e si pensa di costruire prati e laghetti per il golf?»

Per Roberto Della Seta, senatore del Pd e capogruppo in commissione Ambiente «si tratta di una norma tipicamente ad-personam, che rischia di scaricare nuovi scempi sui litorali siciliani già martoriati da decenni di abusivismo impunito. La legge nasce da un banalissimo ma inquietante obiettivo: fare un favore a Rocco Forte che sta realizzando un mega-resort a Sciacca, tuttora oggetto di un procedimento per abusi edilizi, i cui campi da golf sconfinano oltre la fascia di rispetto di 150 metri dal mare».

Da Roma, sempre nell'area del centrosinistra, è pro golf l'ex sindaco di Sciacca Ignazio Messina, deputato di Italia dei valori e appassionato, nonché giocatore, di golf: «Se finalmente l'Assemblea regionale siciliana pronuncerà il sì definitivo la Sicilia potrà festeggiare un provvedimento diretto a mettere in moto lo sviluppo economico. Sviluppo economico, una parola che ormai da decennni rimbalza da una bocca all'altra dei politici siciliani e non solo per giustificare ogni operazione speculativa.
In Sicilia sono stati spessi e regalati tanti soldi che in altre parti d'Europa avrebbero potuto rilanciare lo sviluppo di un'intera nazione. Ma stranamente la Sicilia è come un buco nero e rimane all'ultimo posto per la crescita economica.

I detrattori, che agitano le acque sollevando facili argomentazioni ambientali riflettano se un impatto ambientale di due buche di un campo da golf a 150 metri dal mare non sia sostenibile e ampiamente sostenuto dai benefici socio-economici che si avrebbero sul territorio. L'accusa poi di voler sviluppare un turismo di élite è senza senso. Il turismo di élite infatti porta vantaggi».
Naturalmente a Sciacca c'è grande speranza per questo via libera. E' sempre la stessa storia in Sicilia che continua a ripetersi: arriva il padrone con i soldi che promette "più lavoro e sviluppo per tutti", quei tutti, che non se la passano bene, sognano in un posto di lavoro (come sempre fanno in vista delle elezioni), nel frattempo il padrone fa razzia del territorio, delle sue bellezze, ottiene perfino i contributi pubblici, guadagna e poi va via. Quei tutti poi si dimenticano, in attesa del prossimo benefattore e dispensatore di illusioni in nome dello sviluppo e del turismo.