sabato 11 ottobre 2008

Colata di cemento su Lampedusa il Comune costruisce 65 villette

La Soprintendenza frena. Il sindaco: servono agli isolani

Il piano edilizio in verde agricolo De Rubeis: "Non ci saranno speculazioni"


Una carovana di betoniere è pronta a invadere Lampedusa. L´amministrazione comunale ha deciso che nell´isola servono nuove case e per questo ha approvato un piano costruttivo da 65 ville. Altre 13 verranno realizzate a Linosa. «Se tutto va bene, porremo la prima pietra a dicembre», afferma soddisfatto il sindaco Bernardino De Rubeis. In assenza di sufficienti aree edificabili, il Comune ha deciso di sconfinare nel verde agricolo garantendo alle imprese il diritto di alzare pilastri in cemento armato a Cala Pisana e Cala Creta. Nella prima contrada la superficie interessata al piano costruttivo sarà di 22.500 metri quadrati che diverranno 24 mila a Cala Creta. Il progetto intaccherà complessivamente 50 mila metri quadrati di territorio ad oggi libero dal cemento.

La Soprintendenza di Agrigento ha ricevuto la documentazione sul piano costruttivo solo dieci giorni prima della conferenza di servizi del 15 settembre scorso alla quale era stata invitata per esprimere il proprio parere. Per questo motivo ha deciso di non presentarsi. Ma già una lettura superficiale delle carte è stata sufficiente alla Soprintendenza per rilevare alcune anomalie che andranno chiarite con il Comune.
Nella documentazione prodotta dall´amministrazione municipale mancherebbero infatti le prove che attestino la necessità concreta di recuperare aree edificabili nel verde agricolo.

La Soprintendenza inquadra le ville nell´edilizia residenziale stagionale e non in quella convenzionata e agevolata che invece risponde a precise esigenze sociali e per questo viene sostenuta dai finanziamenti della Regione. Nei prossimi giorni, infine, verrà ultimato il piano paesistico di Lampedusa che contempla zone da salvaguardare senza deroghe nelle quali rischia di ricadere il piano costruttivo.
«Le villette sono per i lampedusani costretti ancora a vivere in affitto - taglia corto il sindaco - chi non è residente nell´isola da almeno cinque anni non avrà diritto all´acquisto. Non ci saranno speculazioni». Ma a nessun proprietario sarà impedito di affittare la villetta appena comprata. «Sulle locazioni - ammette De Rubeis - dovremo trovare un sistema di controllo».

Il piano costruttivo ha mosso i primi passi poco prima del Natale scorso quando il Consiglio comunale, era il pomeriggio dell´11 dicembre, approvò la localizzazione dell´area destinata alla costruzione dei nuovi alloggi. Nella documentazione si fa riferimento alle proposte arrivate al Comune da due imprese di Licata (le cooperative Castelfaro e Fidelitas 86) e da altrettante di Ravanusa (le srl Gizeta e Ices). I quattro, forti dei finanziamenti ottenuti sull´edilizia convenzionata e agevolata, chiedevano la concessione delle aree necessarie per realizzare venti alloggi ciascuno.
La Regione, in base alle norme attuali, offre il suo supporto economico intervenendo sugli interessi dei mutui accesi con le banche dall´impresa o dal singolo proprietario per realizzare o acquistare la casa. Troppe volte però si è rischiato di fare un utilizzo improprio di questa legge. E se n´è accorta pure la Corte dei conti che ha registrato, esaminando precedenti piani costruttivi, numerose incongruità fra i bisogni abitativi reali e i progetti edilizi finanziati. È opinione dell´assessorato al Territorio e ambiente che in futuro bisognerà concentrate i contributi della Regione laddove c´è mercato e cioè, quasi esclusivamente, nelle zone metropolitane di Palermo, Messina e Catania.
Le quattro imprese edili pronte ad approdare a Lampedusa, in realtà, avevano ottenuto gli aiuti economici della Regione per aprire i loro cantieri genericamente «nel territorio della provincia di Agrigento». Ma fare business nelle Pelagie, manco a dirlo, era l´obiettivo più allettante.

(Fonte: La Repubblica)