venerdì 1 luglio 2011

VENETICO (ME): SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI, LA GDF SEQUESTRA UNA CAVA

cava_treIl Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Messina ha eseguito, questa mattina, a Venetico, il sequestro preventivo di un’area di circa 120.000 metri quadri, utilizzata  per lo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi.Il sequestro preventivo disposto dal gip Luana Lino, è stato eseguito nell'ambito dell'operazione "Geofilos I".
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ada Merrino, scaturiscono da una complessa attività che ha visto coinvolti anche la Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo ed il Gan (Gruppo Aeronavale) di Messina.
 I finanzieri hanno incrociato economici e rilevamenti sul territorio con attività tipiche di Polizia Economico Finanziaria. I dati sono stati analizzati ottenendo indicatori di rischio proprio nel settore della gestione dei rifiuti cavae delle attività estrattive.Le indagini – ancora in corso – hanno permesso di scoprire come i rifiuti una volta sversati all’interno della cava, venivano immediatamente interrati nei vuoti creati dall’attività estrattiva e quindi nascosti alla vista. Si è realizzata di fatto una discarica di rifiuti priva di qualsiasi autorizzazione. L’interesse dei finanzieri si è concentrato sull’aspetto economico finanziario connesso allo smaltimento illecito dei rifiuti, che trova una sintesi nella possibilità di generare risparmi economici per alcuni, e profitti per i soggetti utilizzatori di questo sistema illegale, il tutto con un impatto negativo per l’erario sia per cava_duel’evasione fiscale connessa, che per i costi di ripristino ambientale, e non da ultimo per quelli indiretti conseguenti alla minaccia della salute pubblica. La particolare situazione territoriale locale, infatti, impone ai produttori di rifiuti di conferire gli stessi in siti autorizzati spesso non agevolmente raggiungibili. Il ricorso a sistemi irregolari e illegali consente al contrario un rilevante risparmio dei costi necessari per il loro smaltimento regolare e quindi ingenti profitti illeciti, scaricando sulla collettività l’onere anche finanziario del grave danno per l’ambiente e per la salute pubblica.Il  legale rappresentante della società’ e’ stato denunciato, per abbandono e deposito in modo incontrollato di rifiuti pericolosi e non,  in mancanza di autorizzazioni, iscrizioni e comunicazioni, nella cava in cui esercita attività di estrazione dell’argilla.
tratto da www.messina.98cento.it.





PLAUSO DI LEGAMBIENTE SICILIA ALL'OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

In merito al sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza di Messina nel corso dell'operazione denominata GEOFILOS I, interviene l'Osservatorio  Regionale Ambiente & Legalità di Legambiente Sicilia. 
"Si tratta di un'operazione importantissima - afferma Tiziano Granata responsabile dell'osservatorio regionale - che svela, forse per la prima volta in provincia di Messina, una tecnica criminale di smaltimento di rifiuti pericolosi altamente dannosa per l'ambiente, le falde acquifere e la salute delle popolazioni vicine. Quella di utilizzare i buchi delle cave per riempirli di rifiuti è una tecnica  molto diffuso in Campania, ad opera della Camorra. 
Secondo il Rapporto ecomafia 2011 presentato lo scorso aprile a Roma, la provincia di Messina è al quarto posto per numero di reati in materia di smaltimento illecito di rifiuti.  Legambiente esprime il proprio apprezzamento per il lavoro investigativo effettuato dagli uomini della Guardia di Finanza di Messina che da anni si occupano di contrasto alla criminalità ambientale attraverso le specifiche competenze in materia economica, perché nei crimini ambientali il principale movente delle imprese criminali  è il massimo profitto.
L'Osservatorio Regionale contro le ecomafie di Legambiente lancia un allarme e chiede di intensificare ed estendere i controlli su tutte le cave dismesse della provincia di Messina che potenzialmente possono essere trasformate in discariche per rifiuti.